Nell'arco di una settimana Swissmedic e gli uffici doganali hanno ritirato dalla circolazione oltre 100 spedizioni contenenti medicamenti pericolosi: questa azione è avvenuta nell'ambito della campagna «PANGEA V», coordinata a livello internazionale. Le autorità hanno ordinato anche la chiusura di 13 siti Internet svizzeri tramite i quali erano illegalmente smerciati medicamenti.
In Svizzera la vendita per corrispondenza e l'importazione di medicamenti sottostanno a norme severe, per un buon motivo: i medicamenti provenienti da fonti non sicure mettono in pericolo la salute e possono essere persino letali. La settimana di campagna «PANGEA», coordinata a livello internazionale, attira ogni anno l'attenzione dei consumatori sul pericolo dei medicamenti acquistati via Internet. «PANGEA V» si è tenuta anche in Svizzera dal 25 settembre al 2 ottobre. A questa edizione della campagna, coordinata dall'Interpol e dall'Organizzazione mondiale delle dogane, hanno partecipato complessivamente 100 Paesi.
Medicamenti sequestrati
In tutto il mondo le autorità dei Paesi partecipanti hanno verificato negli aeroporti e nei centri postali complessivamente oltre 133'000 spedizioni sospette, sequestrando circa 7'000 colli e chiudendo 18'000 siti Internet illegali. Si è proceduto anche a perquisizioni e ad alcuni arresti.
Le autorità svizzere hanno effettuato controlli insieme ai colleghi provenienti dal Principato del Liechtenstein. Dei circa 750 colli sospetti esaminati, oltre la metà era illegale. Per quanto concerne i medicamenti sequestrati, si trattava perlopiù di stimolanti l'erezione, dimagranti, psicofarmaci e antibiotici.
Rischi legati all'acquisto di medicamenti via Internet
Secondo le stime di Swissmedic in Svizzera giungono ogni anno circa 50'000 spedizioni illegali di medicamenti; questo implica gravi rischi, perché non vi è garanzia che la merce ordinata contenga effettivamente il principio attivo dichiarato o il dosaggio corrispondente, senza contare che questi medicamenti possono anche presentare impurezze. Nel caso degli antibiotici, il pericolo non sussiste solo per i consumatori, ma anche per l'intera popolazione, poiché a causa di terapie antibiotiche non monitorate possono svilupparsi resistenze.
04.10.2012