04.02.2011 - Nel 2010 le autorità competenti hanno nuovamente constatato un ulteriore forte aumento delle importazioni di medicamenti illegali che possono mettere in grave pericolo la salute dei consumatori. Secondo le stime, il fenomeno supera le 50'000 spedizioni postali.
Da alcuni anni è sistematicamente pubblicato il numero delle spedizioni di medicamenti importati illegalmente che sono trattenute dall'Amministrazione federale delle dogane. Le cifre ammontano a 687 per il 2008 e a già 1'154 per il 2009. Nel 2010 i servizi doganali hanno notificato all'Istituto svizzero per gli agenti terapeutici Swissmedic ben 1'861 importazioni sospette di medicamenti, ossia un aumento del 61% rispetto all'anno precedente, e quasi il triplo rispetto al 2008.
Nel corso del 2010 Swissmedic ha avviato in 1'735 casi una procedura amministrativa soggetta a pagamento, al termine della quale ha distrutto, per motivi di sicurezza, la maggior parte delle spedizioni (81%). Nei casi gravi in cui si sospetta che la merce pericolosa sia stata importata a scopo di rivendita, Swissmedic ha inoltre avviato una procedura penale nei confronti dei destinatari dei pacchi.
Provenienza Le spedizioni di medicamenti sequestrate alla dogana svizzera provengono da 72 Paesi diversi, ma soprattutto da: |
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India | 45% |
Europa occidentale (tra cui Regno Unito, Germania, Grecia, Portogallo) | 35% |
Asia (India esclusa; ad es. Thailandia, Cina, Turchia) | 9% |
Stati insulari tropicali (Vanuatu, Seychelles) | 3% |
Nordamerica | 2% |
Prodotti Tra le categorie di prodotti più sequestrate figurano le eguenti: |
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Stimolanti l'erezione | 33% |
Dimagranti | 19% |
Preparati per potenziare la muscolatura | 9% |
Medicamenti con potenziale di dipendenza, ad es. sonniferi |
6% |
Psicofarmaci | 3% |
Prodotti dermoschiarenti e abbronzanti a base di ormoni | 3% |
L'India come Paese di provenienza
Negli ultimi anni i pacchi di medicamenti provenienti dall'India sono in costante aumento (2009: 38 %, 2008: 30 %). Oltre al 45 per cento di spedizioni dirette, molti medicamenti fabbricati in India passano da Paesi dell'Europa occidentale. Si tratta di compresse o capsule soggette a ricetta medica che, quasi sempre, sono inviate senza confezione o foglietto illustrativo: ciò significa che al consumatore non sono indicati né dosaggio, né avvertenze, né limitazioni d'uso o informazioni sui possibili effetti collaterali. Ripetute analisi di laboratorio hanno mostrato che circa la metà dei prodotti presenta anche altri gravi problemi; sovente il principio attivo è contraffatto o si trovano tracce di un principio attivo non menzionato.
I siti Internet che mettono in vendita medicamenti indiani ingannano gli utenti fingendosi fornitori provenienti da Paesi europei affidabili. Credendo di acquistare medicamenti originali europei, i consumatori ricevono imitazioni perlopiù di cattiva qualità provenienti dall'India. I gestori dei siti Internet, generalmente, non hanno conoscenze scientifiche e smerciano illegalmente, senza scrupoli e spinti da motivi puramente commerciali, prodotti spesso pericolosi per la salute. Poiché operano perlopiù in Stati con i quali la Svizzera non ha concluso accordi di assistenza giudiziaria, non è possibile perseguirli penalmente.
I siti non dichiarano mai apertamente che i pacchi vengono inviati dall'Asia. Fanno invece credere che la spedizione avverrà senza problemi doganali, ad esempio da un Paese confinante alla Svizzera. Nonostante queste affermazioni, il consumatore si trova confrontato a misure amministrative drastiche, quali la distruzione della merce e il pagamento di spese per un importo minimo di 300 franchi.
Ribadiamo pertanto i nostri avvertimenti e sconsigliamo alla popolazione di ordinare medicamenti via Internet. Solo fonti svizzere controllate possono garantire medicamenti che non mettono in pericolo la salute e che soddisfano le esigenze ufficiali e le attese qualitative di pazienti.